Menu principale:
Recensioni Film
SCARECROWS
Un manipolo di militari ruba tre milioni di dollari e si da alla fuga. Uno di essi decide di non spartire il bottino con gli altri e nasconde la refurtiva in un campo di grano. Gli altri si gettano subito all'inseguimento del traditore ma dovranno fare i conti con gli spaventapasseri che "vivono" nel campo. Questi ultimi , turbati dall'arrivo degli indesiderati intrusi, provvederanno ad animarsi per attuare una metodica strage. Esordio del regista Wesley che con un budget di 400.000 dollari imbastisce un interessante horror denso di tensione. Il buon uso della fotografia cupa e l'ambientazione inquietante sortiscono un ottimo effetto. Gli spaventapasseri puniscono gli intrusi per la loro avidità e memorabile è la scena in cui il cadavere di uno di essi viene imbottito di banconote. Ottimi gli effetti speciali che non lesinano un paio di scene crudelmente splatter. Inquietanti gli spaventapasseri i cui volti sembrano impressi, come diaboliche sindoni, sui sacchi di iuta che compongono la loro testa. L'azione è serrata e diversi brividi vengono strappati allo spettatore, che si trova coinvolto all'interno di una spirale d'incubo senza uscita. Nonostante il film tratti la tematica dello spaventapasseri assassino in slasher style, risulta assai diverso da "Night of the Scarecrow" di Jeff Burr. Entrambi comunque, sono film che vi consiglio vivamente di visionare.
SHARKMAN
(HAMMERHEAD:
SHARK FRENZY)
La NUIMAGE , casa di produzione statunitense specializzata in low-budget horror e fantascientifici, sforna questo “Sharkman” , per la televisione satellitare e l'home video, che va ad aggiungersi alla trilogia delle bestie mutanti assieme a “Mansquito” e “Snakeman”. Il solito scienziato folle & demente (Jeffrey Combs) sperimenta su cavie umane le sue teorie aberranti. Su di un'isola sperduta nell'oceano, il “mad doctor” è alla ricerca di una cura definitiva per il cancro ed innesta nel dna umano cellule di squalo poichè questi predatori marini sembrano immuni dalla sopraccitata malattia. I risultati sono mostruosi, in quanto nascono uomini-pescecane ferocissimi. Un gruppo di scienziati, giunti sul posto per indagare sugli esperimenti, si troverà a combattere i famelici mutanti. “Sharkman” è un b-movie confezionato dozzinalmente, con dialoghi e sceneggiatura assolutamente deliranti e che precipita nel ridicolo (volontario e non) in più di un'occasione. Il ritmo, specie nella prima parte del film, risulta abbastanza sostenuto e lo splatter è ben presente, riuscendo a tener sveglio lo spettatore. Ma i personaggi sono talmente improbabili, sopra le righe ed imbarazzanti da spingere a riflettere su quanta ironia ( e soprattutto quanta auto-ironia) ci voglia per affrontare la visone del film in questione. Nel cast anche Hunter Tylo, attrice nota in Italia grazie alla soap “Beautiful”.
SILENT NIGHT , DEADLY NIGHT
In una notte di Natale, i due fratellini Billy e Richard assistono impotenti ad una scena terrificante: un uomo vestito da Babbo Natale uccide i loro genitori con crudele ferocia. I due piccoli orfani sono costretti ad andare in un collegio gestito da delle suore assai severe fra cui spicca la madre superiora che sembra accanirsi in particolare contro il fratello maggiore Billy. Quest'ultimo, da adulto, abbandona il collegio e si trova un impiego in un negozio di giocattoli. Ma la sua mente è instabile, a causa del trauma infantile, e con l'arrivo del Natale il suo equilibrio psicologico inizia a vacillare. Proprio la notte del 25 Dicembre Billy (che tra l'altro è stato obbligato dal suo datore di lavoro a vestirsi da Babbo Natale…che sfiga eh?) assiste ad un tentativo di stupro e nella sua testa esplode la scintilla della pazzia omicida (anche perché sua madre, prima di essere uccisa dal maniaco, era stata anche violentata). Il "nostro" se ne va in giro, vestito da Santa Claus e con un'ascia in mano, ad affettare un bel po' di gente prima di giungere nel collegio alla ricerca della madre superiora su cui vendicarsi. Uscito nelle sale americane nel Natale del 1984, il film in questione causò le accese proteste di numerosi genitori (convinti che la versione cattiva di Babbo natale fosse dannosa per le menti dei giovani) e venne ritirato dalla circolazione. Ma proprio quest'alone "maledetto" ne favori' il successo home-video che a sua volta causò il proliferare di altri quattro sequel, uno dei quali firmato da Brian Yuzna. "Silent Night Deadly Night" può essere scisso in due parti ben distinte per qualità e contenuti. La prima, efficace, punta sulla psicologia del protagonista e sulle sue tristi vicissitudini che lo porteranno alla follia. La seconda, blanda, è una sequela di morti ammazzati in tipico slasher-style anni '80. E' un peccato che l'ultima mezz'ora di film rovini la tensione che si era venuta a creare in precedenza riducendo la pellicola ad un fiacco clone di "Venerdi' 13" con un tasso di gore, tra l'altro, piuttosto basso (molti delitti sono compiuti fuori campo) e privo di fantasia stilistica. Conosciuto anche con il titolo "Un natale rosso sangue"..
SNAKEMAN - Il Predatore
(THE SNAKE KING)
Produzione NU Image, datata 2005, che mescola con scarsi esiti horror, azione ed esotismo da bancarella. Il ritrovamento di uno scheletro, in Amazzonia, che sembra appartenere ad un essere umano vissuto per oltre 200 anni, spinge un team di scienziati a recarsi sul luogo, speranzosi di scoprire il segreto dell'elisir di lunga vita. Scopriranno l'esistenza di una tribù i cui membri sono straordinariamente longevi ma dovranno vedersela con un mostruoso serpente a tre teste, venerato come un Dio ed estremamente affamato! Il regista Goldstein , specializzato in thriller ed action a basso costo, cerca di omaggiare il cinema avventuroso anni '70 (strizzando l'occhio alle produzioni italiane del tempo) ed usa zoomate improvvise, spruzzate di splatter ed ironia grossolana, per stemperare i toni del film. Purtroppo il risultato finale è una zuppa piuttosto insipida, con molte situazioni involontariamente ridicole (incredibile il finale romantico, con il serpentone che osserva compiaciuto i due giovani innamorati !!!), e sofferente di una sceneggiatura arruffona e stracolma di falle di logica. Nota di merito per i dialoghi, particolarmente scemi, per gli effetti in CG davvero abominevoli, per le tristi locations (riprodotte prevalentemente in studio) e i costumi degli indios che possono competere con quelli di “Cannibal Terror”. Ah, un'ultima cosa…”Snakeman” è l'inspiegabile titolo appioppato dai distributori italiani al film in questione (l'originale è “The Snake King”) e nella locandina del dvd giganteggia il disegno di un rutilante uomo-serpente…beh, sappiate che nulla c'entra con la pellicola qui presente e non vedrete alcun uomo-mutante in azione. Non abboccate.
SNAKES ON A PLANE
Un ragazzo, che con la sua testimonianza può inchiodare un grosso criminale, viene scortato su un aereo di linea e protetto da un agente dell'FBI che ha il compito di riportarlo negli Stati Uniti per il processo. Ma il criminale, pur di sbarazzarsi dello scomodo testimone, escogita un folle piano per far cadere l'intero aeroplano. Riempie alcuni bagagli di velenosissimi serpenti e, sfruttando dosi di feromone, li rende estremamente eccitati ed aggressivi. Presto i venefici rettili si scateneranno sul velivolo ed inizierà una disperata lotta per la sopravvivenza per tutti i passeggeri. Una trama sciocca quanto basta, serve da pretesto per questo horror/thriller/action con forti dosi di ironia di grana grossa e buona quantità di sangue. Primo esempio di film che è stato concepito dai produttori seguendo i gusti, le richieste e le follie del popolo del web. Grazie ad una campagna pubblicitaria rumorosa, ad una serie di siti web e forum (più o meno ufficiali) e ad un blog (www.snakesonablog.com), il film si è creato intorno un'aurea da cult ed una schiera di sostenitori infervorati. Addirittura, i produttori stessi hanno dovuto aggiungere alcuni giorni di ripresa per realizzare delle scene volute fortemente dai fan. Ma a parte questa bizzarra genesi, “Snakes on a plane” è un b-movie nell'apparenza, ma dal budget più che cospicuo, che vive di situazioni più o meno divertenti, tenute assieme da una storia sin troppo elementare che si appoggia un po' sulla diffusa fobia nei confronti dei serpenti, un po' sulla classica paura del volo aereo e un po' sull'attuale politica del terrore degli attentati terroristici. David R.Ellis, dopo “Final Destination 2” , sembra ormai assuefatto a film fracassoni e si adegua lasciando spesso spazio ad una CG più di quantità che di qualità. Samuel L. Jackson, nonostante l'età avanzi, si dimostra ancora una volta mattatore efficace ed ironico, in grado di reggere la scena per se stesso e per gli altri senza fatica. Nonostante i colpi di scena subentrino a ripetizione, risultano spesso prevedibili, ma il risultato finale è un filmetto scanzonato, esuberante, decisamente grezzo e, nonostante tutti limiti e tutti i passaggi deliranti di sceneggiatura (in primis la scena della depressurizzazione all'interno dell'aereo!), piuttosto divertente. Se visto da ubriachi poi, il successo è garantito.
SNAKES ON A TRAIN
E' cosa normale, nel mondo del cinema, che un film di successo, o che comunque ha operato un "battage" pubblicitario martellante, possa avere un seguito di pellicole che, uscendo in coda al film stesso, ne riprendano (per non dire plagino) l'idea di base cercando di catturare ancora una fetta d'incassi. Addirittura , specie negli Stati Uniti, esistono case di produzione che sono in grado di sfornare ripoff, a basso costo ed assemblati velocemente, da immettere nel mercato home-video qualche mese prima dell'uscita nelle sale del film stesso a cui si rifanno. L'obbiettivo è chiaramente quello di infinocchiare gli spettatori più distratti, che finiscono a noleggiare il clone pensando che si tratti dell'originale. La “The Asylum” è una di queste compagnie di produzione/distribuzione, con propensione verso l'horror e il fantasy, che è stata capace di piazzare, in home-video, questo clamoroso “Snakes on a train” mesi prima dell'uscita nei cinema del ben più noto “Snakes on a plane”. La storia è semplice e pretestuosa e vede una coppia, discendente degli antichi Maya, attraversare furtivamente il confine fra Messico e Stati Uniti, per salire a bordo di un treno che li porterà da uno sciamano guaritore che vive a Los Angeles. Sui due giovani grava difatti un'antica maledizione che porta ad atroci sofferenze la ragazza, il cui stomaco si riempie di velenosi serpenti, pronti a sgusciare fuori (in verdissime svomitazzate) per uccidere e contagiare in modo orribile chiunque capiti a tiro. Chiaramente a farne le spese saranno gli ignari passeggeri del treno. Pochissimi mezzi, quattro idee messe in fila con fatica, tanto splatter e recitazione approssimativa, sono gli ingredienti di questo z-movie che però, nonostante tutto, intrattiene per la sua ora e mezza di durata. Peccato che nel finale si scivoli nel delirio più totale, sia per la fretta palese con cui è stata assemblata la seconda parte di film sia per la sceneggiatura che tira fuori perle di rara stupidità (aiutata da interventi in computer graphic davvero disastrosi). Eppure, rispetto a centinaia di ripoff in circolazione, “Snakes on a train” non risulta così pessimo né diretto in modo totalmente pedestre, nonostante il suo alone prepotentemente “weird”. E poi offre azione, tette e sangue. Cioè tutto quello che ci si aspetta da un film simile.
SOCIETY - THE HORROR
Billy è un ragazzo con problemi piuttosto seri. Ha strane visioni e prova una sorta di terrore nei confronti della sua famiglia. Sospetta che i parenti partecipino a strani riti e nota, alle volte, bizzarri comportamenti da parte loro. E' solo l'inizio di un allucinante incubo nel quale il ragazzo precipiterà, giungendo alla scoperta di una società dominata dall'alta borghesia, che si accoppia in disgustosi riti orgiastici e che controlla l'intero stato Americano. Film d'esordio per Brian Yuzna : eccessivo, stupefacente e geniale. La società che il regista critica è quella capitalistica che nella sua corruzione domina le masse "dormienti" e soffoca qualsiasi possibile ribellione. Non c'è via d'uscita da questo sistema-trappola e lo si capisce molto bene nell'amaro finale di film. Agli effetti speciali, entrata in scena per il mago Screaming "Mad" George che crea corpi informi che si fondono durante le nauseanti orge. Creature impossibili,astratte, corrotte e mostruose. Indubbiamente c'è qualche problema di ritmo durante il corso della pellicola che, specie nella parte centrale, accusa un'eccessiva staticità. Ma la vena pessimista che avvolge il film è progressiva ed inesorabile, fino all'esplosione splatter dell'incredibile finale. Una convincente opera prima di un regista che, ha dimostrato poi con altre opere tutto il suo visionario talento in grado, spesso, di sfociare in una forma di eccesso assai costruttiva.
SPIAGGIA DI SANGUE
(BLOOD BEACH)
Sulla scia dello "Squalo" di Spielberg ecco saltar fuori questo monster-movie dove la mortale minaccia non si cela fra i flutti dell'oceano bensi' nelle sabbie della spiaggia stessa che inghiotte gli ignari bagnanti. Tutta colpa di una gigantesca e mostruosa stella marina che ha costruito la sua tana sotto la spiaggia e che ha una fame degna di king-kong. Un guardiacostiere, la polizia ed uno scienziato cercheranno di porre rimedio alla tragica situazione. Nel finale il mostro verrà fatto esplodere con della dinamite ma senza tener conto del fatto che le stelle marine si riproducono per partogenesi. Pertanto, mentre scorrono i titoli di coda, vedremo la spiaggia pullulare di tanti piccoli mostriciattoli famelici mentre gli ignari bagnanti si godono il crogiolante sole estivo. Prodotto nella media con un cast di caratteristi (fra cui John Saxon) di discreta levatura e con qualche momentino gore divertente (una scena su tutte, quella in cui uno stupratore viene evirato dal mostro !). Il film è forse un po' troppo verboso e la sceneggiatura un po' asfittica, ma nel complesso scorre piacevolmente per la sua ora e mezza di durata. Simpatica la mostruosa creatura, che purtroppo, si vede solo (e per pochi attimi) nel finale.
SPIDERS
Incredibile fanta-horror con ragnoni mutanti e deliranti trovate totalmente trash! La vicenda vede una giornalista a caccia di scoop finire in una base militare segreta nel deserto dove si effettuano esperimenti con innesti di parti aliene su esemplari di vedove nere. Una nave spaziale ,con un ragno ferocissimo a bordo, precipita non appena la bestiaccia si libera e mena strage..dai rottami verranno recuperati i corpi degli astronuati assieme anche al ferocissimo insetto. Cosi' la ragazza ,assieme ai suoi due amici, si trovera' ad affrontare la minaccia ad otto zampe che stermina tutto cio' che incontra sul suo cammino. Effetti molto splatter per questo trash scatenato. Il film diverte ,nonostante la sceneggiatura sia davvero delirante, soprattutto grazie al ritmo davvero serrato della vicenda. La regia non è affatto malvagia e dimostra di saper dosare esagerazione estrema assieme a forti dosi d'ironia dissacratoria. Imperdibile il finalone (un omaggio ai B-movies con insetti degli anni '50) con la vedova nera che ,dopo essere sanguinosamente fuoriuscita dal corpo di un uomo, aumenta spropositatamente di dimensioni e se ne va in giro a combinare disastri.
SPLATTERS - Gli Schizzacervelli
(DEAD ALIVE - BRAIN DEAD)
Incredibile splatter del regista neozelandese Peter Jackson che si scatena in tutta la sua strabordante ed allucinata immaginazione. La storia narra di un ratto mostruoso che è il frutto di un accoppiamento fra una scimmia ed un topo e che con il suo morso è in gardo di trasmettere il morbo dello zombismo. Lo schifoso essere in questione morde una donna contaminandola e lasciando cosi' al figlio di lei l'oneroso compito di nasconderla e frenare i suoi istinti cannibaleschi. Il ragazzo è sempre stato succube della personalita' possessiva della donna e passera' dei giorni da incubo a fianco della mamma-zombi che mordendo a destra e a manca diffondera' ancor piu' il disastroso morbo. Un film incredibile. E' questo l'unico commento che si puo' fare per questa pellicola carica di uno splatter esagerato e goliardico come nel tipico stile del regista. Demenzialità a go-go e scene raccapriccianti che si protraggono fino all'assurdo finale in cui il ragazzo, con tanto di falciatrice a motore in mano, farà a pezzi un'orda di affamati morti viventi.Geniale,scatenato e tecnicamente sorprendente "Splatters.." riprende alcune idee del precedente "Bad Taste" amplificandole e migliorandole grazie ad un budget nettamente superiore e grazie anche ad una sceneggiatura brillante e follemente intelligente. Un esempio: nella scena finale del film la madre ,che è diventata uno zombi di dimensioni gigantesche, dopo essere stata sventrata a colpi di motosega, ha un'ultima reazione disperata..apre il suo ventre squarciato come se fosse un utero gigantesco e tenta di abbracciare il figlio come se lo volesse fagocitare e riportare nel grembo materno. Una metafora di affetto possessivo materno resa nella maniera più cruda e folle possibile. Grande!
SPOOKIES (TWISTED SOULS)
Incredibile mistura di scene horror e situazioni folli quasi del tutto slegate fra di loro. La storia (davvero esile e pretestuosa) vede un gruppetto di giovani, dalle cotonate capigliature, finire in una sinistra mansione abitata da un negromante. Lo stregone li ha attirati li', durante la notte di Halloween, a loro insaputa per ottenere sacrifici umani atti a far risorgere la sua amata defunta. Cosi' il gruppetto si troverà ad affrontare orde di mostriciattoli viscidi, zombi flatulenti, donne-ragno fameliche e chi più ne ha più ne metta. Sembra che ognuno dei tre registi impegnati in quest'opera avesse un'idea diversa sul film da girare e difatti il risultato finale è un'accozzaglia di situazioni surreali senza legame sceneggiativo !!! Assistiamo alla sepoltura prematura di un bambino che se ne va in giro per il bosco di notte e che nulla c'entra con la storia, vediamo comparire personaggi che dicono (o peggio ancora fanno) cose assai stupide e che poi svaniscono nel nulla lasciando lo spettatore sbalordito e confuso. Comunque gli effetti speciali (curati da Vince Guastini), per quanto economici, sono ben realizzati e ci si diverte abbastanza lungo il corso del film. Memorabile la sequenza in cui un occhialuto e sfigato giovanotto viene sedotto e poi letteralmente risucchiato da una mostruosa donna-aracne. Perciò ragazzi guardate questo trash anni '80 e, mi raccomando, staccate il cervello quando lo fate..
SYNGENOR
Una multinazionale leader nel campo della cibernetica ha creato un umanoide, denominato syngenor (synthesized genetic organism), dalle fattezze mostruose e dalle incredibili capacità rigenerative. La creatura ha lo scopo di essere usata come soldato perfetto nelle guerre in medio oriente, ma l'avidità di potere dei suoi creatori è troppo grande e così viene sfruttato per eliminare testimoni scomodi. Uno di essi è uno scienziato, la cui agguerrita nipote farà di tutto per vendicare, coadiuvata da un giornalista in cerca di scoop . I due fronteggeranno gli umanoidi e i loro creatori, in una battaglia senza esclusione di colpi. B-movie che mescola fantascienza ed horror senza molta inventiva, rispettando tutti i consueti schematismi del genere e faticando a venire a capo di una sceneggiatura che abbonda in incongruenze e situazioni illogiche. Prettamente televisivo nell'impianto narrativo (il regista Elanjian è specializzato in serie tv e tv-movies), il film ha saltato direttamente il circuito cinematografico per piombare, con scarso successo, in quello dell'home video. Qualche timido momento gore , effetti speciali di routine (il syngenor assomiglia vagamente alla creatura de “Il mostro della laguna nera”) , budget minimo e poche scenografie (spesso riciclate), per un prodotto che riserva più di uno sbadiglio e si dimentica rapidamente. Nel cast una menzione a parte per David Gale, eterno mad doctor , qui autore di una prova particolarmente sopra le righe. Datato 1990.
TERMINATOR 2
( SHOCKING DARK )
Monnezza italiana che sfrutta il successo ottenuto da "Terminator" e si propone come sequel assolutamente apocrifo e non autorizzato. Difatti nel mercato estero la pellicola in questione è uscita col titolo "Shocking Dark" proprio per evitare noie e storie di copyright. C'è da dire che comunque Bruno Mattei (che si firma come sempre Vincent Dawn) prende maggiormente spunto da "Aliens - Scontro finale" nello sviluppo della storia e soprattutto nella scelta dei colpi di scena (ehm...beh...forse ho usato una parola un po' esagerata per definirli). La vicenda prende piede in un ipotetico futuro post-olocausto mentre la città di Venezia è ormai quasi completamente affondata nella laguna. Un gruppo di scienziati si trova nel sottosuolo della città per cercare di arginare il problema e viene improvvisamente aggredito da un forza sconosciuta. Un manipolo di combattenti speciali viene inviato sul luogo per scoprire cosa è accaduto e questi ben presto si troveranno ad affrontare uno stuolo di "gigionissimi" esseri mostruosi frutto di alterazioni genetiche. Se lo spunto iniziale poteva essere interessante (come sempre nei film di Mattei) lo sviluppo della storia è da buttare via completamente. I ridicoli mostri gommosi creati dai fratelli effettisti Paolocci sono davvero squallidi cosi' come tristissime sono le scene scopiazzate malamente da "Aliens" di Cameron (una su tutte il ritrovamento ,come nel film americano, della bimba nascosta fra le tubature). Il finale poi è davvero improponibile, con lo scontro fra i superstiti ed una sorta di Terminator-scheletro (come nel finale dell'apocalittico "Terminator" di Cameron). Niente da dire…forse il più brutto fanta-horror italiano di tutti i tempi !
TERRORE DALLO
SPAZIO PROFONDO
( DEAD SPACE )
Incredibile fanta-horror che imita "Alien" con un budget da barzelletta e con una regia davvero delirante. La storia narra di un cacciatore di taglie spaziale che si reca su di un pianeta e si trova a fronteggiare un alienaccio di cartapesta che miete vittime a destra e manca. La storia è striminzitissima ed il ridicolo che permea la pellicola fa il resto. Memorabili almeno 3 scene: il primo assalto dell'alieno ancora neonato!(si vede chiaramente che l'alieno è un pupazzo che gli attori tengono in mano e muovono da soli!), la spietata caccia che l'eroe (un Marc Singer impacciato più che mai) da al mostro una volta scesi sul pianeta (il regista usa un'inquadratura fissa su di un paesaggio terrestre, direi che occhio e croce si tratta di una cava di ghiaia, e per depistare lo spettatore manda folate di nebbia artificiale dinanzi la telecamera!!!) e la scena in cui si vede l'alienone in tutta la sua stazza( un'apocalisse di cartapesta mossa da fili!!!). Il "trash" è l'ingrediente fondamentale in questa pellicola che lascia lo spettatore sbalordito ed incredulo.Da non perdere!!
TICKS - LARVE DI SANGUE
Nel filone "animali assassini" abbiamo visto le più bizzarre variazioni, specie nel campo degli insetti dove mantidi, formiche, zanzare, scarafaggi hanno invaso gli schermi dei cinema. Di certo le zecche non erano state mai prese in considerazione fino all'arrivo di Tony Randel che ne ha fatto le protagoniste assolute di questo horror del 1992. Un gruppetto di teenagers si reca in escursione fra i boschi e mal gliene incoglie poiché le zecche in quella zona sono assai grandi e voraci. Difatti i parassiti sono mutati geneticamente a causa di una coltura di marijuana in cui vengono usati anticrittogamici dannosi e sperimentali. La trama è tutta qui, un pretesto puro e semplice (ed anche un po' delirante invero…) per scatenare gli ottimi effetti splatter del trio Kurtzman-Nicotero-Berger. Gli attacchi delle zecche sono davvero truci con gli insetti che penetrano le carni, succhiano sangue e nel finale danno origine ad un enorme insetto (che è una citazione dall'horror anni '50 un po' fuori luogo) che darà filo da torcere ai superstiti. Per il resto nulla di speciale, recitazione anonima, dialoghi risibili e ritmo che funziona solo a tratti nel film. Se amate gli fx e gli horror con bestie feroci procuratevelo, gli altri si astengano.
TOMB OF THE WEREWOLF
Ignobile produzione di Fred Olen Ray, realizzata in video nel 2003, che coinvolge l'attore spagnolo Jacinto Molina (qui sotto il classico pseudonimo Paul Naschy) che riveste per la tredicesima volta i panni di Waldemar Daninsky, l'uomo-lupo che lo ha reso celebre specialmente negli anni '70. L'esile trama vede un gruppo di baldi giovani, che lavorano per un canale televisivo interessato ai fenomeni paranormali, recarsi in un vecchio castello per svelare il mistero di un tesoro nascosto. Ma sul lugubre maniero grava una maledizione secolare che tormenta un nobile, il quale per amore vendette l'anima al diavolo e si ritrovò condannato alla licantropia. Sciatto oltremodo, “Tomb of the werewolf” è un filmetto mortalmente tedioso in cui non c'è un solo valido punto d'interesse. La mistura fra horror ed erotismo è fiacchissima e la sceneggiatura (eufemismo!) prevede l'intervallarsi di siparietti softcore, con accoppiamenti etero & lesbo assortiti, ad alcune pallide scene horror. La regia, la fotografia ed il montaggio si candidano per la palma di “rozzezza dell'anno”. Infine, gli effetti speciali. Assolutamente non speciali. Con interventi in computer grafica degni del commodore 64, specie nelle scene di trasformazione del lupo mannaro e nella realizzazione di esplosioni e colpi d'arma da fuoco (questi ultimi vi strapperanno incredule risate, ve lo garantisco). Evitatelo come la peste bubbonica.
THE TOXIC AVENGER
Ecco a voi il CULT-MOVIE della Troma! Il vendicatore tossico del New Jersey a caccia di cattivi da sbudellare a piu' non posso! La delirante storia narra di uno sfigatissimo bidello deriso da tutti che dopo l'ennesimo scherzo goliardico finisce in un barile di liquami tossici e si tramuta in un mostro deforme e schifosissimo. Infuriato piu' che mai per la situazione a dir poco tragica il mostrone si trasformera' in vendicatore armato di scopettone "mocho" deciso a punire i suoi vili nemici e votato alla "pulizia" della citta' intera da tutti i malviventi. La Troma sforna il suo film di maggior incasso di tutta la storia a cui poi faranno seguito altri tre sequel. Aldila' dei soliti budget risibili a cui ci ha abituato la casa di produzione indipendente americana bisogna dire che THE TOXIC AVENGER e' un prodotto divertente ed estremamente splatter.Demenziale al massimo con delle chicche imperdibili quali ad esempio la scena nella quale, la testa di un criminale viene spappolata sotto una pressa da body building, oppure la scena del tipo a cui viene strappato di netto un braccio, susseguentemente infilato in forno ed infine cotto a puntino!
TRANSFORMER (BLOODSUCKERS FROM OUTER SPACE)
Trash di proporzioni titaniche che vede ,in un intero villaggio contaminato da dei bacilli di provenienza aliena, la popolazione mutare in un bizzarro incrocio fra zombie e vampiri. Difatti chi viene contaminato incomincia a vomitare sangue e ,dopo essersi ridicolmente trasformato, si rimette subito alla ricerca famelica del vermiglio fluido vitale. Cosi' due giovani innamorati se la vedranno brutta fino a quando non scopriranno la cura per il letale morbo. L'unica soluzione per vincere i vampiri è..il gas esilarante!?! Un fanta-horror splatter a budget zero con attori prelevati (indubbiamente) dalla strada e con una storia totalmente delirante. Il bello è che il film a tratti tenta la carta demenziale (con esiti grossolani, ma comunque efficaci) ed alle volte invece prova addirittura ad essere serio(con risultati involontariamente esilaranti!). Comunque ci sono un paio di momenti che vanno ricordati come vere perle trash: il primo contagio colpisce un contadino che dopo aver vomitato litri di sangue (dall'apposita pompetta posizionata malissimo dall'effettista) si rialza facendo delle smorfie assolutamente cretine. Si passa poi alla riscossa dell'esercito che deve liberare il paese dalla pestilenza vampiresca...beh...i soldati arrivano ma sono solo in tre (precisiamo : tre idioti in mimetica che dovrebbero apparire militari operativi speciali ma che fanno una grande figura di cacca) e vengono puntualmente massacrati. A questo aggiungete una realizzazione tecnica amatoriale e degli effetti speciali assolutamente NON speciali ed ecco che avrete dinanzi a voi questo indubbio masterpiece del trash statunitense. Realizzato nel 1984 è stato editato da noi, in vhs, solo nei primi anni '90 dall'Antoniana Home Video ed è piuttosto raro da reperire oggigiorno.