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Recensioni Film
OASIS OF THE ZOMBIES
(LA TUMBA DE LOS
MUERTOS VIVIENTES)
Guardando questo trashone sono rimasto a bocca aperta…incredulo. La storia narra di un gruppo di giovani che decidono di ritrovare il tesoro nazista che ,secondo la leggenda, Rommel ha sepolto nel deserto prima della fine della seconda guerra mondiale. La leggendo vuole inoltre che l'oasi in cui si cela la ricchezza sia protetta da orde di morti viventi che un tempo erano gli stessi soldati dell'esercito tedesco. Sfortunatamente la storia è vera e gli zombi mieteranno molte vittime portandosi il tesoro segreto nelle sabbie con loro. Ignobile è un aggettivo poco offensivo per definire questo filmaccio diretto dal padre del trash europeo Jess Franco. Per un'ora abbondante di pellicola non accade assolutamente nulla e nell'ultimo quarto d'ora sarebbe stato meglio che nulla fosse accaduto. Scene ridicole, zombi realizzati probabilmente da un carpentiere stanco ed attori che sarebbero risultati inetti persino in un porno. Gli occhi dei morti viventi sono fintissime protesi appiccicate su calchi di gesso ed hanno le dimensioni di palle da baseball. Ci sono inoltre almeno due scene (fra le più ridicole che abbia mai visto) che vanno assolutamente menzionate. Nella prima due lesbiche che arrivano casualmente nell'oasi vengono uccise dagli zombi…si muore dal ridere vi giuro!!! La seconda è quella finale in cui l'unico superstite,dopo aver acceso un enorme rogo che ha carbonizzato i morti viventi e dopo che ha visto perire orrendamente gli amici per mano delle creature, si sta trascinando aghonizzante sul ciglio di una duna del deserto. Ad un certo punto si affaccia dalla sommità un beduino (che il ragazzo ha precedentemente incontrato nel corso del film) che gli fa con faccia serafica: "Hai trovato quello che cercavi?" ed il giovane gli da' questa assurda risposta :"Si..ho trovato me stesso!". Non ho parole…evitatelo come la peste bubbonica.
OZONE
Una nuova droga è in circolazione e viene chiamata in gergo :" Ozone". Dà assuefazione immediata e non solo…ha effetti collaterali davvero devastanti. Difatti causa mostruose mutazione della carne e rende gli umani violenti ed incontrollabili. Un poliziotto si troverà, suo malgrado, altamente invischiato nella faccenda poiché uno spacciatore gli inietterà una dose d'ozone nelle vene nel tentativo di difendersi dall'arresto. Cosi' lo sbirro dovrà lottare contro il tempo della sua mutazione, contro la crisi d'astinenza insostenibile e contro un intero esercito di mostruosi drogati. Nel concitato finale il nostro eroe si troverà faccia a faccia con il creatore stesso dell'ozone: un essere ributtante che ha come scopo il dominio della terra e l'avvento della sua nuova razza. Interessante splatter indipendente firmato da Bookwalter, un regista americano talentuoso e sregolato. Aldilà della povertà di mezzi, il film diverte molto per la dose massiccia di azione e di iper-violenza. Gli effetti speciali, per quanto economici, sono ben orchestrati e disgustosi al punto giusto (incredibilmente nauseante la sequenza di un orrido parto di una mutante…bleah!) e richiamano alla mente alcune scene di "Street Trash". Bookwalter gioca bene con la macchina da presa facendogli eseguire alcuni movimenti degni di Sam Raimi ed usando carrellate suggestive. Purtroppo però "Ozone" ha due notevoli pecche ossia, quella di non approfondire affatto l'aspetto psicologico del suo protagonista e quella di avvalersi di una sceneggiatura debole che partiva da uno spunto molto interessante ma non sviluppato. Bookwalter si lascia andare troppo in balia degli "effettacci" e dell'action disgregando il filo della storia. Peccato perché questo film poteva davvero passare, con i dovuti accorgimenti, a status di Cult-movie.
PAGANINI HORROR
Forse uno dei piu' deliranti e poveri prodotti della cinematografia horror italiana degli anni '80. La storia narra di un gruppo rock alla ricerca del successo che decide di realizzare un videoclpi nella casa ,che un tempo appartenne a Paganini. Il pezzo rock prevede anche l'uso di uno stradivari che suonerà le note di un vecchio spartito del famoso musicista. Ma qualcosa va storto poichè lo spirito inquieto del compositore risorgera' dagli inferi per mettere in atto una sanguinosa vendetta. "Paganini Horror", nonostante la sua bruttezza, è un film che dimostra come Luigi Cozzi abbia fantasia e sappia sfornare un'idea di fondo geniale, che vede la musica (intesa come insieme di note regolate da precisi schemi matematici) come la base portante di tutto l'universo in grado quindi, con combinazioni di note,di spalancare porte d'accesso verso dimensioni parallele. Purtroppo però qui si fermano i punti positivi del film che vanifica questa interessante idea di partenza. Regia inesistente e sciattissima, attori fuori luogo e doppiati da cani (spesso e volentieri fuori sincrono) ed una sceneggiatura totalmente delirante (scritta a quattro mani da Cozzi e Daria Nicolodi), condiscono una vicenda involontariamente ridicola ed esilarante. Ci sono battute memorabili, dette in momenti in cui si vorrebbe creare pathos, che fanno sbellicare dalle risate e una delle trovate piu' stupideè il "muro invisibile elettrificato" che circonda la dimora di Paganini...quando entra in funzione per respingere i fuggititvi c'e' da restare a bocca aperta tanto l'effetto è posticcio e involontariamente ridicolo. Nel cast coinvolto anche il sempre amato Donald Pleasence, in un cameo. "Paganini Horror" è un film che lascia increduli per il suo tasso trash altissimo,quasi ineguagliabile ed è un MUST per ogni amante del trash più sfrenato.
PAURA NELLA CITTA'
DEI MORTI VIVENTI
(CITY OF THE LIVING DEAD)
Una veggente di nome Emily ha la visione di un prete che si suicida impiccandosi causando cosi' il risveglio dei morti viventi. La ragazza subisce uno shock dopo la visione e va in catalessi profonda..cosi' profonda che viene creduta morta e viene sepolta viva. Fortunatamente la giovane viene salvata in extremis da un giornalista che poi la condurrà nel luogo dove è avvenuta l'allucinante visione. Si tratta della città di Dunwich dove il male si è reincarnato nel prete morto e dove, la notte di Ognissanti, i morti torneranno dall'aldilà. Sarà un durissima lotta per scongiurare l'avvento degli zombi. Il film più truculento di Fulci e forse l'unico in grado di competere a livello visionario con "L'Aldilà". La scena iniziale nella quale si assiste al suicidio del prete è memorabile e splendidamente fotografata. Per non parlare della scena in cui la ragazza sepolta viva si sveglia e prende coscienza della sua disperata situazione: un gioiello di tecnica,suspance ed angoscia mescolate sapientemente. Forse una delle più belle scene girate da Fulci. Per quanto riguarda il settore splatter..bhè..è un vero massacro..Michele Soavi (che fa una comparsata) fa una finaccia assai orrida ed addirittura in una sequenza una ragazza rigetta dalla bocca le sue interiora!!! Un MUST !!!
PHANTASM
Eccellente piccolo film degli anni 80.Originale e molto tenebroso riesce a creare attimi di tensione davvero notevoli, grazie anche all'inquietante figura dell tall-man un essere che profana tombe e resuscita cadaveri rendendoli schiavi nella dimensione parallela da cui egli proviene. Dei giovani cercheranno di venir a capo della terrificante situazione scoprendo orrori su orrori. Girato in maniera abile, il film possiede delle chicche davvero imperdibili quali, ad esempio, la sfera di metallo che trapana crani e svuota scatole celebrali e la lotta fra il protagonista ed un moscone furioso che nasce in mezzo ai suoi capelli! Coscarelli evita comunque il facile effettaccio gore preferendo invece l'uso di nebbie e fari dai colori cupi e riuscendo cosi' a dare al suo film un aurea inquietante e del tutto unica. PHANTASM puo' piacere o meno,ma di sicuro nessuno potra' mai affermare che esso non sia un prodotto originale!
PHANTOMS
Fanta-horror dotato di buoni effetti speciali e di momenti gore divertenti. Due sorelle ,con un passato difficile alle spalle, decidono di passare un mese nel paesino di montagna degli anziani genitori. Giunte li' troveranno la popolazione del paese sterminata da una forza misteriosa e letale. Con l'aiuto di alcuni poliziotti e di uno scienziato bislacco scopriranno che l'assassino che ha falcidiato gli abitanti del villaggio è un'antica creatura, responsabile della scomparsa dei dinosauri! Difatti il mostro si risveglia di tanto in tanto dal lungo letargo e divora persone assumendone la memoria ed i sogni. Cosi' lo sparuto gruppetto affronterà, nel più "rambesco" ed americano dei modi, il millenario mostro sconfiggendolo grazie ad un batterio per la raffinazione del petrolio. Difatti la struttura molecolare della creatura è composta da idrocarburi! Dopo un inizio senza tensione con scialbi dialoghi ed una fotografia da TV-Movie, si passa all'azione serrata e notturna. Il film è tratto da un romanzo di Dean R.Koontz che qui veste i panni anche di sceneggiatore e produttore. Nel complesso ci si diverte e qualche sano brividino ci è dato dal discreto regista Chappelle (autore del sesto capitolo della saga di "Halloween"). Bella la sequenza in cui appare un cane inquietante che dentro di sé possiede lo spirito del mortale essere millenario.
PIÑATA - L'ISOLA DEL TERRORE
(DEMON ISLAND)
Horror paratelevisivo di bassa lega del 2002, diretto dai fratelli Hillenbrand (“King Cobra”) dotato di una sceneggiatura assolutamente delirante e di uno spunto di partenza quantomeno bizzarro. Siamo in un'isola tropicale e protagonista della vicenda è un'antica pignatta, in cui è imprigionato lo spirito di un demone sanguinario. Inavvertitamente liberato, il demone anima l'oggetto di terracotta dotandolo di istinti omicidi. Assistiamo così alle scorribande della pignatta, dotata di gambe, braccia e denti aguzzi, che si dedica al massacro dei consueti bellocci decerebrati di turno, in gita sull'isola per partecipare ad un'improbabile caccia al tesoro. Dialoghi e psicologie da bancarella, location alla baywatch ed una sostanziosa dose di follia sono alla base del film in questione che si segnala, ovviamente, soprattutto per la “pignatta killer” realizzata da Chiodo Bros. (“Killer Klowns from outer space” , “Critters”). Il mostro di terracotta, seppur ridicolo nell'aspetto, risulta ancor più ridicolo nelle movenze poichè ruota e corre come un ossesso mentre accoppa a destra e a manca. Fortunatamente c'è qualche momento splatter, inaspettato e gustoso, a ridestare l'attenzione in un film che resta comunque imbarazzante nel suo essere faticosamente sospeso (volutamente, si suppone) fra l'horror e la commedia pecoreccia. Anzi, diciamolo pure, i fratelli Hillenbrand non si prendono troppo sul serio e , di conseguenza, non prendono troppo seriamente neanche l'intelligenza dello spettatore medio. In definitiva per guardare “Pinata – L'isola del terrore”, basta mandare il cervello in standby e, forse , qualcuno potrà anche divertirsi.
PITCH BLACK
Ottimo fanta-horror girato in stile video-clip e dotato di adrenaliniche dosi d'azione. Un cargo spaziale che trasporta astronauti ed un serial-killer verso il carcere ,a seguito di una pioggia di meteoriti, precipita su di un pianeta dove c'è sempre luce solare e dove apparentemente non c'è alcuna forma di vita. Presto i sopravvissuti all'atterraggio si renderanno conto che qualcuno prima di loro è stato li' e che è morto a causa di orrende creature che vivono nel sottosuolo e che rifuggono la luce del sole. Cosi' gli astronauti si preparano a ripartire, aggiustando la loro nave spaziale, ma all'improvviso sopraggiunge un'eclissi solare. I mostri emergono dal sottosuolo e sarà un durissima lotta per la sopravvivenza nella quale giochera' un ruolo importante proprio il serial-killer temuto da tutti. Ritmo serrato per quest'opera in "Alien" style che evita però lo scopiazzamento e possiede un'identità personale ben delineata. Bravo il regista Twohy ed efficaci gli attori fra i quali spicca Vin Diesel, calato alla perfezione nei panni del serial-killer. Un duro esagerato ed autoironico che porta lo spettatore a tifare per lui spudoratamente. Infine belli gli effetti speciali (anche se io non sono un gran appassionato di effetti al computer) anche se i mostri spaziali somigliano forse un pò troppo all'alieno inventato da Rambaldi & H.R.Giger. Davvero un prodotto divertente e consigliatissimo !!
PYTHON
Inguardabile pellicola che narra le gesta di un gigantesco pitone di origine sconosciuta che miete vittime in una tranquilla cittadina americana. Un gruppetto di ragazzi tentera' di fermare il mostro mentre un erpetologo meschino(Robert Englund) cerchera' di mettergli i bastoni fra le ruote preservando la creatura. Un trash che lascia increduli per la poverta' di idee e per gli effetti speciali che ,a distanza di un secolo, i fratelli Lumiere avrebbero reso piu' credibili. Nelle mire del regista inizialmente doveva esserci un film serio, poi sicuramente,quando si è reso conto della "monnezza" involontariamente ridicola che stava uscendo fuori ha tentato la carta del surreal-demenziale fallendo appieno pure li'! Oltre i detestabili siparietti comici ed i pessimi attori, la cosa che davvero lascia perplessi è il momento in cui appare il pitone…un sorta di fotomontaggio creato al computer che sa di figurina appiccicata sullo schermo a 200 km di distanza. Mi piange il cuore constatare che un grande come Robert Englund sia rimasto coinvolto in tale schifezza…
PLANKTON
(CREATURES FROM THE ABYSS)
Due ragazzi e due ragazze, in gita con un gommone, si perdono in alto mare ed incappano in una nave apparentemente abbandonata. All’interno dell’imbarcazione, il gruppo trova un laboratorio dove venivano studiati alcuni esemplari di pesci delle profondità oceaniche. I giovani non si curano troppo dello strano ambiente ed iniziano a gozzovigliare sulla nave. Ma a quanto pare, i pesci del laboratorio non sono morti e surgelati come sembrano e riserveranno delle orrende sorprese ai giovinastri. Lungometraggio d’esordio in sede di regia per Alvaro Passeri, effettista nostrano (“Tentacoli”, “Pirana Paura”, “Inferno” ecc…), che non lesina in splatter e situazioni altamente trash. Numerose le cadute nel ridicolo involontario soprattutto a causa di una sceneggiatura sconclusionata, attori pessimi e dialoghi semplicemente atroci. Il film abbonda in effetti speciali con mutazioni, animatroni mostruosi, creature mosse a stop-motion ed alcuni effetti in computer grafica piuttosto risibili (non dimentichiamo però che il film risale al 1994 ed è probabilmente il primo esempio di horror italiano con effetti in CG !). Molti i momenti “weird” fra i quali quello in cui una ragazza vomita direttamente sull’inquadratura oppure la scena in cui un tentacolo agguanta una giovane e cerca di annegarla nel lavandino !!! Aldilà dei limiti del film stesso, c’è da rendere merito a Passeri per il suo coraggio e per la sua passione verso il cinema fantastico. Fra gli italiani solo lui, con la sua “Production Film 82”, e Bruno Mattei con la “FilmExport” si mettono ancora in gioco producendo film horror e fantasy a basso costo, i quali vengono venduti soprattutto all’estero. Pertanto direi che chinare il capo al loro cospetto e prenderli d’esempio è il minimo che si possa fare.
POLIZIOTTO SADICO
(MANIAC COP)
Un bravo poliziotto di nome Matt Cordell, incorruttibile e dedito al lavoro di giustizia, viene incastrato dai corrotti colleghi in un caso di polizia ed una volta spedito in carcere viene brutalmente ucciso da alcuni detenuti. Il suo spirito inquieto e vendicativo tornera' dall'oltretomba per una vendetta nei confronti dei suoi nemici e nei confronti di chi non rispetta la legge. Nel finale verrà fermato da una coppia di agenti. William Lustig ,autore dell'incredibile "Maniac", dirige con mano salda questa sorta di Slasher d'azione. Il personaggio di Cordell è creato sulla scia dei vari Jason Vhoores,Micheal Myers ecc..ma possiede un certo fascino ed un alone inquietante. Il film, in sé per sé, non è certo il massimo della tensione o del brivido, ma risulta comunque guardabile e divertente. Visto il discreto succeso della pellicola ci saranno altri due sequel.In Italia hanno fatto il solito casino durante la distribuzione home-video del film intitolandolo "Poliziotto Sadico" mentre il secondo capitolo della serie ha ricevuto semplicemente il titolo "Maniac Cop" tendendo cosi' a confondere solo le idee sulla consequenzialità degli episodi.Divertente la parte che interpreta il mitico Bruce Campbell nella pellicola in questione. Tendo comunque a specificare che il Lustig di questo film è molto più cauto e placido di quello selvaggio che ha lavorato con il compianto Joe Spinell. Si sa, l'imborghesimento può colpire tutti…
PORNO HOLOCAUST
Una delle prime commistioni fra il genere horror ed il porno filmata dal caro D'amato. Bhè che dire..di certo il risultato non esalta. La storia narra di strani casi di gigantismo fra la fauna di un'isola tropicale e della spedizione che si reca li' per analizzare la situazione. Un gigantesco indigeno deforme e mutato dalle radiazioni inquinanti provvedera' a stuprare ed uccidere i vari elementi del gruppo di scienziati (incredibile la scena in cui una ragazza viene soffocata dal pene abnorme del mostro durante una fellatio!!!). La parte migliore del film (per come e' girata s'intende) risiede nelle parti hard della vicenda , fotografate molto bene, per il resto la pellicola è pressochè inguardabile e pure lo splatter è carente. La noia finisce con il conquistare lo spettatore che usa inevitabilmente il tasto dell'avanti veloce sul suo videoregistratore. Nel film è presente anche il grande George Eastman (al secolo Luigi Montefiori) che vaga da un'inquadratura all'altra osservando attonito cio' che accade..
PREY - La caccia è aperta
Co-produzione USA/Sudafrica, uscita durante il periodo estivo 2007, poco vista dal pubblico e poco apprezzata, che si accoda al rinato filone dei beast-movies . Con la consueta dicitura “basato su fatti realmente accaduti”, lo scenario si apre con una famigliola da poco costituita, in cui non mancano i conflitti fra figli e genitori, che va in vacanza/lavoro in Sud Africa. Durante un safari, a causa della disattenzione della guida, si troveranno isolati ed in balia di un branco di feroci leoni. Il padre di famiglia, l'unico assente al safari, non vedendo tornare i propri cari si getterà alla loro ricerca, supportato da un esperto cacciatore del posto. I violenti e repentini attacchi dei leoni e la fotografia rovente ed arida, sono le vere note positive di un film che scivola via nella banalità e nella prevedibilità. Il regista sudafricano Roodt è dotato di buona mano e mantiene la confezione su livelli degni ma, al tempo stesso, si limita a svolgere il compitino assegnatogli dalla produzione ed anche i tentativi ecologisti che spuntano fuori dalla sceneggiatura, fatti di contrappasso per i cinici uomini puniti dai leoni, non vanno a segno in modo incisivo. Qualche attimo di tensione, una spruzzatina di sangue, ritmo e noia a fasi alterne, contraddistinguono questo “Prey”, classico “fondo di magazzino”, senza infamia e senza lode, per le italiche sale semi-deserte di inizio estate.
PRIMITIV
Co-produzione americano-indonesiana che segue il filone "cannibalico" italiano, ottenendo però scarsi risultati. Un gruppo di studenti ,affascinati dalle usanze primitive, si avventurano nella giungla indonesiana alla ricerca di tribù selvagge da studiare. Ovviamente verranno sequestrati ed imprigionati da un'incazzatissima tribù di cannibali. Cosi' gli sventurati dovranno subire umiliazioni e torture e si troveranno ad assistere a tutte le barbare usanze degli indigeni. L'unica cosa davvero bella e pittoresca di questo film sono i paesaggi indonesiani. Assistiamo, durante il corso della pellicola, a scene di violenza su animali (come nello stile dei "cannibal-movies"), un cucciolo di coccodrillo viene sventrato dagli indigeni e le sue interiora ancora calde vengono immediatamente divorate. Inoltre c'è una discreta abbondanza di mutilazioni e violenze varie, ma nonostante tutto il regista ottiene solo una pallidissima imitazione dei film di Deodato e Lenzi. A dir il vero, a parte la prima mezz'ora, il resto di questo film è assimilabile più a "La montagna del Dio Cannibale" di Sergio Martino, soprattutto quando assistiamo alla cattura e alla detenzione degli studenti. C'è persino una scena copiata spudoratamente, in cui un ragazzo è costretto dagli indigeni a nutrirsi di carne cruda! Aldilà di queste osservazione comunque "Primitiv" resta un film davvero brutto e noiosetto, mal scritto e recitato ancora peggio..
PRISON
L'Empire di Charles Band ha dato l'opportunità a molti registi emergenti di mettersi in mostra e di ottenere un inaspettato successo. E' il caso di Renny Harlin ("Deep Blue Sea"), autore di questo film a basso budget, che poi è passato ai fasti di Hollywood. Una vecchia prigione abbandonata viene riaperta dopo diversi anni d'oblio ed il suo ex direttore viene rimesso di nuovo a capo della struttura. L'uomo ha diversi scheletri nell'armadio e primo fra tutti quello di aver condannato volutamente un innocente alla sedia elettrica. Ma lo spirito furibondo dell'incolpevole vittima vive fra le mura della prigione ed attende solo la riapertura di quest'ultima per scatenarsi in un vero e proprio massacro. John Carl Buechler realizza ottimi effetti speciali fra cui spicca la cruenta scena in cui un poliziotto viene avvolto in un mortale abbraccio da una matassa di fil di ferro animato da istinti omicidi. La fotografia di Marc Ahlberg è suggestiva e le musiche azzeccate ma nonostante ciò il film non funziona del tutto. Troppo statica e confusionaria a livello di sceneggiatura la pellicola si muove solo sugli effetti speciali e su qualche breve attimo di tensione. La parte finale è avvincente, specie quando compare il mostruoso detenuto (interpretato da Kane Hodder, il Jason di alcuni episodi della saga di "Venerdi' 13") in tutta la sua gigantesca cattiveria. Comunque è troppo poco per un film che nelle premesse sembrava essere un piccolo gioiello ma che, in realtà, si è rivelato solo un horror di medio livello che non spicca nella massa.
PROTEUS
Fanta-horror a basso costo di discreta fattura. Un gruppo di spacciatori che porta un carico di eroina in barca finisce per imbattersi in una piattaforma in mezzo al mare sulla quale terribili esperimenti genetici sono stati compiuti. Ovvie le conseguenze mortali per gli indesiderati ospiti della piattaforma. Solita storia alla "alien" in versione acquatica( erano i primi anni 90..andavano di moda i vari Leviathan,Creatura degli Abissi ecc..) che spreca alcune buone idee a causa di una sceneggiatura confusionaria e bucherellata. Gli effetti sono buoni anche se dallo specialista Bob Keen ci si poteva aspettare di piu' sicuramente. Comunque non mancano momenti divertenti e buone sequenze d'azione anche se gli attori sono piuttosto fuoriluogo nei ruoli loro assegnati.In una breve parte c'e' anche Doug Bradley, il mitco Pinhead della serie Hellraiser.
PTERODACTYL
Alle volte mi viene da pensare che un film come “Jurassic Park” abbia fatto più male che bene, al panorama cinematografico. L'immaginario collettivo è stato stimolato, grazie al film di Spielberg, ad essere affamato di dinosauri ritornati in vita e la computer grafica ha reso possibili le animazioni di questi ultimi, senza gravare in modo pesante sul budget delle pellicole. E cosi' in tanti, specie nel mondo dell'horror a basso costo, si sono gettati a capofitto su questa nuova fonte di guadagno donandoci prodotti raramente decenti, come ad esempio “Carnosaur” prodotto dalla factory di Corman, e spesso decisamente dozzinali come “Dinocroc” o il qui presente “Pterodactyl”. La storiellina (che vorrebbe essere ambientata in Turchia, ma in realtà è stata realizzata nella Repubblica Ceca) vede una spedizione scientifica, diretta alle pendici di un antico vulcano, incrociare sul suo cammino un gruppo di terroristi, un plotone di marines americani e, soprattutto, uno stormo di famelici Pterodattili. I dinosauri alati sono emersi da antichissime uova, conservate intatte miracolosamente all'interno di una cavità del vulcano, che grazie al calore si sono schiuse. Il resto del film è talmente scontato che risulta futile spenderci anche una sola parola in più. Mark L. Lester, volpone dell'action anni '80 (“Classe 1984” , “Commando”, “L'incendiaria”, “Classe 1999” ), dirige in modo frettoloso questo filmino che pullula di personaggi idioti, ideologie reazionarie e situazioni inverosimili. Non basta la grossolana ironia a salvare la pellicola, che non ha difese neanche per quanto concerne effetti speciali, realizzati in pessima CG. Qualche spruzzata di splatter, sparsa qua e la, con gli Pterodattili che mutilano, divorano e svolazzano portando brandelli umani fra le zampe, non basterà a risvegliarvi da un sonno profondo.
PUMPKINHEAD
(VENGEANCE : THE DEMON)
Seconda prova in sede di regia per Stan Winston, rinomato creatore di effetti speciali di molti film di successo. Un uomo, che gestisce una stazione di ristoro in una zona rurale americana, perde il figlio in un incidente causato da alcuni giovani in vacanza. L'uomo è distrutto dal dolore e si rivolge ad una donna, che tutti reputano essere una strega, per avere vendetta. La vecchia evocherà un mostruoso demone, il "Pumpkinhead" (tradotto letteralmente "testa di zucca") che inizierà una strage ai danni dei ragazzi. Il film in questione ha avuto diversi problemi di distribuzione e la sua uscita è stata posticipata in America di quasi due anni. Nonostante la pellicola risenta di una certa lentezza in alcuni punti e si appoggi ad alcuni clichè alquanto scontati, il risultato finale è più che decoroso. Il protagonista Lance Henriksen regge bene la parte del padre tormentato dalla vendetta e dal rimorso, la regia è professionale e non manca di tratteggiare bene alcuni momenti drammatici (ad esempio, la morte del bambino). Gli effetti speciali sono ottimi ed il mostro (in alcuni punti un animatrone ed in altri un uomo con una tuta in lattice) è ben realizzato, anche se somiglia po' troppo ad "Alien". La cosa migliore del film resta comunque la fotografia, assai curata, che crea un'atmosfera da favola nera. Interessanti anche le scenografie. Se si perdonano alcune lungaggini e qualche passaggio un po' superficiale di sceneggiatura, "Pumpkinhead" risulta un film godibile. Esiste anche un sequel dal titolo "Pumpkinhead 2 : Blood Wings" diretto nel 1994 da Jeff Burr.